Alexandre Darracq, November 10, 1855–1931, was a French automobile manufacturer.
Born Pierre Alexandre Darracq in Bordeaux, France, of Basque parents, he trained as a draftsman at the Arsenal in Tarbes, in the Hautes-Pyrénées département. He later worked at the Hurtu factory manufacturing sewing machines, and Darracq designed a machine that won a gold medal at the 1889 Paris exhibition.[1] He established the Gladiator Cycle Company in 1891. He sold his very successful company in 1896 for a substantial amount and for a short time went into the business of manufacturing electric cars as well as acquiring an interest in Millet motor bicycles. He established Automobiles Darracq S.A. in Suresnes, near Paris where he pioneered the making of the chassis from pressed steel and the use of production machinery in place of hand labor. Despite his establishing an automobile business, Alexandre Darracq was a man who did not like driving cars or even being driven in them.[1] For him, it was just pursuing his interest in manufacturing and making money.
By 1904, Darracq was producing more than ten percent of all automobiles in France. His company became involved with Grand Prix motor racing, winning a number of major races, including the Vanderbilt Cup in the United States and twice setting a new land speed record in 1904 and 1905. Racing success raised the image of the Darracq marque so that he was able to expand to England and form licensing partnerships and raising substantial capital through share issues in Italy with Cavaliere Ugo Stella, in Germany with Adam Opel as well as in Vitoria, in the Basque region of Spain.
The company that became Alfa Romeo was founded as Società Anonima Italiana Darracq (SAID) in 1906 by the French automobile firm of Alexandre Darracq, with some Italian investors.
In 1912, Alexandre Darracq sold out to a British concern and pursued other interests including running the Casino at Deauville. After World War I, he chose to retire to the French Riviera where he invested with the Belgian interests that took over the troubled luxury Hotel Negresco in Nice. He died in 1931 at his home in Monte Carlo and was interred next to his wife Louise (1850-1920) in the family mausoleum in the Père Lachaise Cemetery in Paris.
Pierre Alexandre Darracq (Bordeaux, 10 novembre 1855 – Monte Carlo, 1931) è stato un imprenditore francese pioniere dell'industria automobilistica.
Nato a Bordeaux il 10 novembre 1855, da famiglia basca, Pierre Alexandre Darracq inizia il suo praticantato tecnico nell'arsenale di Tarbes e fonda, nel 1891, la fabbrica di biciclette "Gladiator" che ottengono un notevole successo commerciale. Venduta l'azienda nel 1896, si dedica per qualche tempo al commercio di automobili a propulsione elettrica, studiando contemporaneamente la possibilità di produrre biciclette a motore.
Nel 1897, costruisce le "Triplette DARRACQ-GLADIATOR", una sorta di triciclo elettrico che darà buona prova di sé, percorrendo la distanza dei 10 km in 9 minuti e 54 secondi, alla media "strabiliante" di oltre 60 km/h. La buona pubblicità dell'impresa, procura a Darracq l'aiuto finanziario di alcune industrie da lui rappresentate ed acquista un immobile a Suresnes, nei pressi di Parigi, dove fonda la "Société A.Darracq" che si propone di diffondere in Europa le auto-mobili.
Dopo aver sperimentato il lay-out aziendale costruendo i tricicli a motore in piccola serie, nel 1898 viene presentata al Salone del ciclo di parigi la prima dog-kart elettrica (una sorta di carrozza leggera per la caccia) ispirata al medesimo modello prodotto dall'americana "Riker", che non avrà grande successo. Nel 1901 viene presentata la prima auto-mobile interamente progettata dall'azienda: un runabout elettrico che, grazie all'impiego della lamiera stampata d'acciaio, può essere venduto ad un prezzo competitivo. Nel 1903, l'azienda acquista la licenza di fabbricazione del motore "Léon Bollé 5cv" con cambio a colonna, che equipaggerà tutte le automobili della casa fino al 1910.
Già nel 1904 la "Société A.Darracq" produce il 10% delle auto-mobili francesi e, nel 1910, è il terzo produttore nazionale, dopo Renault e Peugeot. La partecipazione a gare e tentativi di record a scopo promozionale (tra cui due record assoluti di velocità nel 1904 e 1905, oltre alla vittoria della coppa Vanderbilt negli Stati Uniti) porteranno grande fama all'azienda che, in pochi anni avrà una grande espansione, fondando filiali in Inghilterra, Spagna, Germania e Italia.
La forte crisi economica internazionale che precedette la prima guerra mondiale impose un freno alla produzione e la "Société A.Darracq" che, nel 1912, venne ceduta alla filiale inglese "A.DARRACQ & Co Ltd ". Nello stesso anno, Pierre Alexandre Darracq si ritira definitivamente dal settore automobilistico e si stabilisce sulla Costa Azzurra per dedicarsi al campo immobiliare.
Darracq è certamente un personaggio importantissimo nella storia dell'automobile. È stato il primo ad intuire l'impiego della lamiera stampata per il telaio e dalle sue filiali estere sono nate aziende automobilistiche di fama internazionale come Alfa Romeo e Opel. La storia della "Darracq" s'intreccia con altri importanti marchi come Clément-Bayard, Talbot, Lago, Sunbeam e Simca. Senza contare che uno dei capi-reparto della ditta di Suresnes era un certo Louis Chevrolet. Tuttavia, a dispetto dei suoi successi e intuizioni, Pierre Alexandre Darracq non amava le automobili, disdegnando di farsi trasportare e, ancor più, di guidarle. Per lui era sono una questione d'affari. Lasciò l'azienda senza alcun rimpianto e si stabilì sulla Costa Azzurra per dedicarsi al campo immobiliare ed alla gestione dell'Hotel Negresco di Nizza.
Morì a Montecarlo nel 1931 e venne sepolto nel mausoleo di famiglia che si trova nel cimitero Père Lachaise di Parigi, accanto a famosi "condòmini" come Bellini, Rossini, Balzac, Proust, Modigliani e Wilde.
2 comments:
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Ciao Buona Sera,
anchìo sono italiano,
e capirai uno respira,
questa passione per le macchine,
ormai da bambino!
Mi fa piacere, che il blog,
ti sia piaciuto, io sono preparatore Abarth, e questa è la mia vita!
Un Abbraccio, ed in Bocca al Lupo!
Oscar.
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