Fangio nasce il 24 giugno 1911 a Balcarce, in Argentina, da una famiglia di emigrati abruzzesi (suo padre Loreto era di Castiglione Messer Marino in provincia di Chieti). Dopo il servizio militare apre un'autofficina e comincia a gareggiare in corse locali: sono però corse di lunga distanza su strade sconnesse su e giù per il Sud America. La prima gara Fangio la corre, all'età di diciotto anni, con una Ford adattata a taxi. Una delle gare più particolari che vince è il Gran Premio del Norde che si corre sulla distanza di 10.000 chilometri. Questa corsa parte da Buenos Aires, sale sulle Ande fino a Lima, in Perù, e ritorna alla capitale Argentina ed il tutto si svolge nell'arco di circa due settimane con tappe giornaliere al termine delle quali il pilota o il copilota devono anche riparare eventuali guasti meccanici, poiché non è consentito dal regolamento l'ausilio di meccanici esterni.
Fangio continua a mietere successi guidando ogni tipo di vettura finché, sponsorizzato dal governo stesso, viene mandato in Europa, al termine della Seconda guerra mondiale, dove prosegue splendidamente la sua carriera.
Dal 1949, all'età di trentotto anni, comincia ad avere successo anche sulle piste del vecchio continente. Nel 1950, al volante di un'Alfa Romeo, lotta fino al termine di una esaltante stagione con il compagno di squadra Nino Farina, che alla fine diventerà il primo pilota a vincere il titolo di campione del mondo di Formula 1. L'attesa di Fangio, comunque, dura solo un anno: infatti è del 1951 il primo dei suoi cinque titoli iridati.
Il 1952 vede il suo primo grande incidente, a Monza, a causa del quale è costretto a perdere il resto della stagione. Promette di essere a Monza dopo una gara che corre a Belfast ma perde una coincidenza ed è costretto a guidare tutta la notte da Parigi solo per arrivare al circuito brianzolo mezz'ora prima dell'inizio della gara. Essendo costretto a partire dal fondo dello schieramento, tenta il tutto per tutto ma commette uno dei suoi rari errori e perde il controllo della sua Maserati. Fangio è estremamente stanco e le sue reazioni non sono così immediate come al solito: non riesce a riprendere la vettura che finisce su un cumulo di terra e decolla capovolgendosi in aria. Fangio viene estratto dalle lamiere e per alcune ore si teme per la sua vita.
L'anno successivo è ancora alla guida di una Maserati e finisce la stagione al secondo posto.
La condotta di Fangio è sempre stata quella di accattivarsi le simpatie dei meccanici della sua squadra promettendo loro il 10% delle cifre guadagnate con le vittorie: questa linea gli consente alcuni "favoritismi". Per esempio, durante le prove libere del Gran Premio d'Italia la sua vettura era afflitta da parecchie vibrazioni ma, il giorno della gara, questo problema era completamente scomparso: durante la notte, infatti, i suoi meccanici hanno scambiato le vetture dando la macchina di Fangio al suo compagno di squadra Bonetto.
Nel 1954 passa al team Mercedes-Benz e vince il suo secondo titolo di Campione del Mondo. Sui dodici Gran Premi che componevano quella stagione, ne vince otto, concludendo in maniera sfolgorante la prima di quattro stagioni consecutive di monopolio iridato.
Arriviamo, così, al 1957, anno del suo ultimo titolo.
Siamo al Gran Premio di Germania, che si corre sul circuito del Nürburgring; la Maserati di Fangio accusa meno potenza rispetto alle due Ferrari che si sono subito messe in testa alla corsa, ma, nonostante le difficoltà, infila la seconda rossa di Maranello e infine stupisce tutti percorrendo l'ultima curva ad una velocità quasi incredibile: sorpassa il suo rivale Mike Hawthorn e vince la gara!
Conclude la sua carriera nel 1958 con il quarto posto nel Gran Premio di Francia. La sua Maserati, in quell'occasione, non è competitiva e sta per essere doppiato dal leader della corsa Mike Hawthorn il quale, in segno di rispetto per il grande campione conosciuto come il maestro, frena e consente a Fangio di tagliare il traguardo davanti a lui.
Al termine della gara dice semplicemente ai suoi meccanici: "È finita."
Alla fine avrà ottenuto 24 vittorie, e un totale di 35 podi, 29 pole-position, e un totale di 48 partenze dalla prima fila, 23 giri veloci e i cinque titoli iridati del 1951-54-55-56-57.
Morirà il 17 luglio del 1995, lasciando un indelebile ricordo in tutti gli appassionati di automobilismo.
(tratto da wikipedia)
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